Sadomaso e Sadomasochismo, sono i termini nati dall’unione delle parole sadismo e masochismo, abbreviate anche con gli acronimi: SM, S&M o S/M. I due termini, sadismo e masochismo, derivano dai nomi dei due scrittori che hanno descritto nelle loro opere letterarie comportamenti legati al provare piacere nell’infliggere o subire sofferenze fisiche e/o psicologiche. In seguito queste parole sono entrate nella terminologia scientifica professionale per indicare malattie psicologiche e orientamenti sessuali dannosi, e vengono usati in senso figurato anche svincolati dal contesto erotico e sessuale.
Sebbene i termini “sadismo” e “masochismo” siano stati coniati nel diciannovesimo secolo, le realtà che descrivono sono molto più antiche. Nelle sue “Confessioni“(1782), il filosofo Jean-Jacques Rousseau discute del piacere sessuale che traeva dalle percosse infantili e addirittura il “Kama Sutra“, che risale alla cultura dell’India del II secolo, oltre che parlare di “dolce violenza” dedica un intero capitolo a “botte e grida”. Le relazioni sessuali, secondo il testo indù, che può considerarsi il primo testo scritto in cui si descrivono pratiche sadomasochiste, “possono essere concepite come una specie di combattimento (…) Per un rapporto sessuale di successo, una dimostrazione di crudeltà è essenziale. Segue anche una lista di parti del corpo da colpire, mordere, graffiare per aumentare il piacere, come guance, interno coscia, glutei. Già in questo testo così antico si fa riferimento al consenso del partner affinché le pratiche di violenza siano considerate lecite e veramente piacevoli.
Dall’epoca remota del Kamasutra ai giorni nostri si contano innumerevoli descrizioni, non sempre dichiarate tali, di atti sadomasochisti in opere letterarie di narrativa e poesia (a parte le già citate opere che ne definirono esplicitamente i termini), nel cinema, in televisione, a teatro, in musica e nell’opera lirica.
Nei suoi studi sulla psicologia del sesso, nel 1895, il medico Havelock Ellis sostenne che non esiste una chiara divisione tra gli aspetti del sadismo e del masochismo; inoltre delimitò il concetto di sadomasochismo come una alterazione psicologica nella sfera dell’erotismo, spezzando così il legame storico con l’abuso e la crudeltà.
Successivamente Freud osservò che la tendenza a infliggere e ricevere dolore durante il rapporto sessuale è “la più comune e importante di tutte le perversioni” ascrivendola, (come fece per molti altri temi della psiche umana) a uno sviluppo psicosessuale arrestato o disordinato.
Più recentemente il punto di vista di Freud è stato rivisto e anche a livello artistico il sadomasochismo è stato sdoganato come una perversione limitata e controllabile, più una pulsione da incanalare in giochi di ruolo che una deviazione da reprimere e curare.
Il film “Cinquanta sfumature di grigio” ha poi definitivamente sdoganato il sadomaso come l’espressione di una fantasia erotica più mainstream, desiderio nascosto di molti ma non più vergogna di una minoranza.
Attualmente, nell’accezione comune del termine, con sadomaso si intende semplicemente l’insieme delle pratiche erotiche basate sull’imporre e subire sofferenze fisiche o mentali tra partner, in cui si distingue un ruolo di vittima/schiavo e uno di dominante/padrone.
Master/mistress e slave: caratteristiche e prerogative
Sempre presente nell’immaginario erotico del mondo fin dai tempi più antichi, definito dal Marchese de Sade e dallo scrittore austriaco Leopold von Sacher-Masoch, un riferimento al sadomasochismo lo troviamo persino nelle canzoni di Rihanna e Madonna.
Ormai il sesso sadomaso non è più visto come un totale tabù, ma piuttosto come un’esperienza arricchente nel campo dell’erotismo e della sessualità umana: soprattutto se vissuto in forme non estreme, come estensione moderatamente più violenta delle pratiche del bondage, può dare una marcia in più alla coppia, rafforzare i legami e aumentare l’affinità.
Le pratiche sadomaso possono essere un mezzo per intensificare i normali rapporti sessuali grazie al dolore che fa rilasciare al corpo endorfine e altri ormoni.
Per un gioco di ruolo efficace nei rapporti S&M, un partner assume il ruolo di padrone e dominante, l’altro assume il ruolo di schiavo e sottomesso; talvolta i confini tra i ruoli sono intercambiabili e il master (mistress se la dominante è donna) può decidere di provare il ruolo di slave, magari con un’altra persona in un’altra situazione.
Viene da chiedersi perché la schiavitù sia così allettante. Ebbene, lottare contro le restrizioni può generare un’entusiasmante scarica di adrenalina, mentre essere bendati aumenta la sensibilità agli stimoli ricevuti attraverso il resto del corpo. Per il masochista, che può trarre piacere dall’approvazione del sadico dominatore, assumere un ruolo di sottomissione e impotenza offre una forma di liberazione dallo stress o dal peso della responsabilità o della colpa. L’essere dominati evoca sentimenti infantili di vulnerabilità e dipendenza, che possono fungere da coadiuvanti per stabilire un senso più profondo di intimità.
Cosa è permesso e cosa non lo è nei rapporti sadomaso
A regolamentare il ruolo tra schiavo e padrone entra in gioco anche la legge: in Italia, ad esempio, esistono appositi articoli del codice civile che possono essere messi in relazione alla pratica del sadomasochismo.
Secondo la legge è permesso disporre del proprio corpo entro certi limiti, cioè: “Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume”.
Resta inoltre sempre fondamentale il consenso diretto delle persone partecipanti agli atti sadomasochisti: si prevede che chi concede il consenso alla partecipazione all’atto sessuale sadomaso sia pienamente in grado di intendere, di volere e di agire e che tale consenso perduri durante l’intero svolgimento dell’atto. Le pratiche sadomasochiste non dovranno comunque mai ledere l’integrità fisica e la vita quotidiana di chi vi prende parte.
Il sadomaso è per tutti?
Purché si conoscano esattamente le procedure che verranno applicate; che si tratti di parziali legamenti degli arti e immobilizzazioni piuttosto che dell’indossare un collare/guinzaglio, essere sottoposti a turpiloquio e offese o a piccole azioni di punizione corporale dolorosa, come lo sculacciamento, o a sottomissioni fisiche più importanti e dolorose, il sadomaso è alla portata di tutti. Ovviamente chi presenta particolari problemi di salute avrà l’accortezza di rifuggire a pratiche estreme che potrebbero avere conseguenze gravi.
Le proprie preferenze e limiti debbono essere sempre messi in chiaro fin dall’inizio, e dovrà essere sempre possibile interrompere il gioco, magari grazie all’istituzione di un codice con parole o gesti-chiave che comunichino al partner indiscutibilmente e senza ombra di dubbio, che si desidera porre fine all’azione sadomasochista in atto.
Inoltre, in tutte le pratiche in cui uno dei soggetti viene immobilizzato, è responsabilità del dominatore tenere sotto controllo le condizioni fisiche del dominato. Ragione che rende quanto mai importante l’instaurarsi una buona conoscenza del partner e un rapporto di fiducia basato su solide cognizioni.
Siti e annunci BDSM, il modo migliore per incontrare partner
Per una soddisfacente esperienza sadomaso è importantissima è la scelta del partner, laddove esso non sia un compagno di vecchia data che si conosce perfettamente e di cui ci si fida ciecamente: i siti di incontri, esistono siti per BDSM specifici e molto utili per gli appassionati del genere, sono una buona garanzia di trovare un partner giusto e deciso.
Oltre a scambio di foto e video, nonché di messaggi in chat, sarà bene prevedere un incontro informale preliminare, in cui mettere a punto i dettagli dell’esperienza sadomaso che si va ad intraprendere. Rara ma non così improbabile, la redazione di una sorta di contratto scritto (anche se senza valore legale) in cui i partner definiscono i termini e le modalità con cui si consumerà il rapporto sadomaso. Può essere utile, soprattutto nel caso di un partner conosciuto online, per sentirsi rassicurati e affrontare gradualmente l’abbandono al dominio.