Il web ospita numerosi siti e portali dedicati agli amanti dei piedi femminili e a tutto ciò che ruota attorno ad essi, come scarpe, tacchi, stivali e calze. Il feticista del piede è un individuo che trae un immenso piacere sessuale al contatto o alla vista dei bei piedi femminili: al di là delle possibili implicazioni psicologiche che sottendono a questa parafilia, si tratta di una delle perversioni più comuni e più diffuse tra i maschi di ogni età e condizione sociale.
La pratica dell’adorazione dei piedi è conosciuta sin dall’antichità e trova spazio nelle colorite pagine di De Sade, i cui eccitati personaggi, tra i mille abomini, non disdegnano di leccarsi i piedi a vicenda, di succhiarli e adorarli. Il footworhip sul web è presente un pò ovunque: dalle vip che fanno a gara per mettere in mostra le loro estremità incorniciate in bellissimi e provocanti tacchi, ai tanti siti e portali dedicati ai podofili e alla loro mania per i piedi.
Anche i principali social network ospitano gruppi privati in cui gli utenti interagiscono tra di loro scambiandosi e postando immagini di piedi, di tacchi, di calze usate, di collant odorose e tutto ciò che a a che fare con i piedi. Siti come bdsm69.net e fetishdea.it, come moltissimi altri portali e siti per bdsm e annunci bdsm sono creati appositamente per permettere ai feticisti del piede di guardare video in cui i piedi sono protagonisti assoluti e indiscussi: clips di trampling, ovvero di calpestamento a piedi nudi o con i tacchi e video di uomini intenti a leccare e adorare piedi femminili.
Alcuni feticisti, inoltre, bazzicano anche veri e propri market place dedicati alla vendita e allo scambio di indumenti utilizzati da donne e ragazze dominanti, come calze, calzini, collant ecc.
Le implicazioni psicologiche del footworship
Parlando di adorazione del piede si apre involontariamente un discorso molto più ampio che investe la psiche umana e i suoi oscuri recessi: volendo trovare una legittimazione psicologica all’atto di leccare i piedi, Sigmund Freud, un bel pò di tempo fa, ha cercato di dare delle risposte che spiegassero la diffusa abitudine sessuale di maneggiare i piedi e di considerarli indispensabili per raggiungere l’orgasmo.
Secondo lo studioso e psichiatra, il fetish del piede sarebbe una risposta dell’inconscio alla scoperta fatta in tenera età dal bambino maschio del proprio pene, e del fatto che le bambine femmine, invece, ne sono sprovviste. Questa tragica scoperta segna in modo irreparabile la psiche del bambino, il quale sviluppa in modo inconscio la paura di essere evirato o di perdere il proprio pene: il piede femminile che richiama un evidente simbolo fallico rappresenta la sedazione di tutti questi timori e la possibilità di godere con sicurezza.
Ovviamente, si tratta di una delle tante possibili interpretazioni, sicuramente interessante e degna di note: il feticismo dei piedi rimane nella sfera erotica, uno dei più comuni e dei più innocui. Esistono uomini, in ogni caso, che hanno sviluppato un feticismo così forte da non poter essere in grado di avere un orgasmo se non in presenza dei piedi della partner: questo sfiorerebbe la patologia.
Oltre a ciò, il feticismo dei piedi, o podofilia, ingloba anche l’attrazione smisurata per i tacchi, accessorio femminile che dona eleganza e maestosità a chi li indossa: il feticista immagina l’andatura provocante data dai tacchi come un atto sessuale. Il web è pieno di siti dedicati agli amanti dei tacchi, i quali risvegliano il desiderio erotico al pari dei piedi nudi.
Chi pratica bdsm e sessioni di sadomasochismo saprà che il foot worship è una delle pratiche preferite dai soggetti dominanti, master o mistress: può darsi che si tratti di un riferimento inconscio all’usanza antica di adorare e lavare i piedi di sovrani e potenti in segno di devozione e sottomissione. Secondo alcune statistiche la maggior parte degli slave adora essere sottoposto a umiliazioni che prevedono l’uso dei piedi e dei tacchi.
Bdsm ed erotismo
L’uso dei piedi nelle pratiche bdsm, come si è visto, risulta essere molto diffuso: sempre più persone, complice internet e una certa cultura di massa, decidono di sperimentare l’ebrezza del sesso vissuto in situazioni estreme. Stiamo parlando del bdsm, acronimo di Bondage, Dominazione, Sottomissione, Sadismo e Masochismo: nel termine si includono una serie di pratiche più o meno estreme, in cui i partecipanti decidono di comune accordo e in modo sempre consensuale di vivere un tipo di erotismo fuori dagli schemi.
Nel mondo bdsm vi è una forte componente psicologica, così come nella pratica del feticismo del piede: molte volte si tratta di puro piacere fisico altre, invece, di un gioco erotico molto più sottile che non prevede l’uso di particolari pratiche che non siano dominazione verbale e psicologica. Il soggetto che subisce, lo schiavo sottomesso affida se stesso, il suo corpo e la sua mente ad una padrona. Vi sono anche situazioni inverse, ovviamente, in cui il padrone è un master uomo autoritario e la slave una donna sottomessa.
In ogni caso si tratta di una sorta di gioco di ruolo in cui ci sono dei compiti ben definiti e precisi. La padrona comanda e lo schiavo obbedisce: così come per la podofilia, vi sono uomini che raggiungono il piacere sessuale solo durante un rapporto sadomaso e sotto le angherie fisiche e verbali di un soggetto dominante. Per il feticista dei piedi, adorare e leccare le estremità del dominante significa esprimere la propria sottomissione e celebrare la propria condizione di servo: il gioco di ruolo, l’immedesimazione in una precisa condizione molto spesso gratifica la persona che vi si immerge e lo porta ad un coinvolgimento sessuale che il tradizionale coito non è in grado di assicurare.
Avvolte da un’aura di mistero e da tabù intramontabili, le pratiche che hanno luogo durante le sessioni di bdsm sono molto varie e vanno da cose abbastanza soft come appunto il foot worhip a trattamenti più estremi come bondage, ovvero le procedure di immobilizzazione del sottomesso con corde, manette e abiti costrittivi, fino a pratiche come scat e pissing, che aprirebbero un ulteriore discussione sul capitolo psicolgogia e sessualità.
Anche il dress code fa parte dell’estetica sadomaso e dell’intera esperienza bdsm: vestirsi in un certo modo stabilisce lo status del dominante o del sottomesso, chiarisce i ruoli e li legittima, diventando molto spesso, oggetto del fetish: chi ama i tacchi o gli indumenti di pelle o pvc, ama in essi la o il proprio dominante e trasferisce su di essi il proprio piacere sessuale e la propria soddisfazione erotica.
In generale, chi sceglie di vivere la sessualità colorita e molte volte estrema del sadomasochismo è obbligato, per la propria incolumità e quella dei partner, a stabilire alcune regole e paletti, assicurati da una safe word, cioè una sorta di parola d’ordine che interrompe lo svolgimento delle danze.
Negli ultimi tempi si è assistito ad un boom incredibile di persone che hanno iniziato a interessarsi al sadomaso, abbandonando la classica modalità erotica cosiddetta vanilla, per sperimentare con fantasia e un pizzico di perversione hot, il magico universo del bdsm. Un po’ grazie alla moda, che ripropone abiti e accessori chiaramente ispirati al sadomaso, un po’ per i film e le case cinematografiche che puntano su argomenti bdsm per stuzzicare la novità e cavalcare l’onda, il bdsm sta pian piano uscendo allo scoperto e diventando mainstream.
Dai club oltreoceano dove negli anni 80 è nato, il bdsm oggi non è più una sottocultura di nicchia e riservata a pochi iniziati: lo dimostra la presenza su Internet di una quantità di siti e di portali pensati per chi ama il sesso estremo e l’universo della dominazione e sottomissione.