Vari comportamenti per diversi modi di vivere la propria sessualità, rientrano nel complesso di atteggiamenti definiti Parafilie. Molti atteggiamenti diversi, come diversi sono i sempre più numerosi annunci bdsm ricchi di particolari estremamente esaustivi.
Quest’ultimo è un termine che vuole indicare pratiche di ricerca per appagare il desiderio di una sessualità diversa, avvicinandosi al godimento e allontanandosi da un sesso considerato normale e indirizzato verso la riproduzione.
Nelle semplici fantasie erotiche abitudinarie, il pensiero ha carattere particolare e può ripetersi sporadicamente ancora in forma di fantasia eccitante ma, nelle parafilie si trasforma in costante, idea fissa, abitudine che è necessario concretizzare in modo abituale.
Il feticismo è riscontrabile proprio nel grande insieme delle parafilie e si può definire una pratica in cui il desiderio sessuale si esprime attraverso un oggetto metaforico e significativo di un pensiero o di un reminiscenza passata capace di causare dolore o godimento per provocare uno condizione estrema di immensa esaltazione sessuale.
Come si manifesta?
Dal termine feticci, originario della lingua portoghese, deriva il termine che sottolinea le pratiche di questo tipo: risale alla storia antica il fatto che i trafficanti di schiavi impiegassero questo termine volendo riferirsi agli oggetti venerati dagli autoctoni africani, sacri per nativi del luogo.
Il feticismo difatti risulta una perversione erotica: si arriva al godimento sessuale pieno al solo immaginare un oggetto preciso, provandone in seguito il contatto. Non è difficile trovare numerose richieste, scorrendo tra le proposte presentate dai sempre più frequentati siti di attività per praticare bdsm: domande sempre più ricche di particolari specifici.
La particolarità può essere quella di manifestarsi come un interesse rivolto sia a un oggetto specifico, come a una parte del corpo o una requisito caratteriale. Il feticista ha bisogno, insomma, del suo oggetto da idolatrare. Un minimo cenno al feticismo può fare parte di abitudini sessuali definite consuete: aggiunge spesso un tocco di novità nel rapporto di coppia per favorire le fantasticherie eccitanti di molti.
La situazione diventa diversa se l’oggetto di culto viene a prendere il posto della pratica sessuale conducente all’orgasmo, o trasformandosi in desiderio carnale privilegiato: il compagno allora non è il complice con il quale cercare insieme nuove forme di piacere ma diviene il tramite per raggiungere il feticcio, uno espediente per riportare al centro dell’attenzione l’oggetto della propria adorazione che, a questo punto, diventa il fulcro unico di ogni immaginazione soddisfatta.
Il feticista ha oggetti preferiti che, sommariamente, possono essere suddivisi in:
parti del corpo: il seno, il didietro, i piedi o le gambe, le dita e le mani; perfino altre parti meno usuali come le cavità ascellari, naso capelli o peli;
peculiarità caratteristiche: donne gravide, presenza di sfregi o amputazioni, obesità a livelli veramente importanti, segno lasciati dalla vecchiaia;
liquidi corporei come: il sudore, la saliva, l’urina e le feci;
oggetti inanimati: intimo, calzini, scarpe, o materiali particolari come gomma o pellame;
gesti: come il dangling che consiste nel far oscillare una calzatura faziosamente portata.
Le facce del Feticismo
Approfonditi studi psicologici pensano che l’amore, quello convenzionalmente accettato, sia la conseguenza di una particolare volontà feticista. Per questo si è arrivati a considerare due tipologie in cui, probabilmente, si possa identificare questo tipo di comportamento:
La prima è definibile come amore spirituale, caratterizzato dalla devozione a peculiarità intellettive, come gli atteggiamenti o i vari ruoli determinati dall’appartenenza a una particolare classe sociale. In questo caso il feticismo diventa un vero e proprio gioco: quello delle parti dove, il rapporto deriva da un assillo rivolta a un modo preciso di comportarsi.
La seconda viene detta l’amore plastico: la devozione per l’oggettività ( parti del corpo o cose inanimate); per molti feticisti guardare, ascoltare, odorare, ingoiare o palpeggiare l’oggetto di culto è fondamentale tanto quanto arrivare al il coito.
Le attività feticistiche possono essere distinte in base al senso interessato: chi gode contemplando, (Voyeurismo, Dangling), altri con l’olfatto, diversi adoperando principalmente il tatto.
Ogni feticista può utilizzare il proprio oggetto in tre diverse modalità:
attiva, in cui il feticista utilizza energicamente l’ idolo;
passiva, feticcio impiegato su di lui da un partner;
contemplativa, piacere dato dalla mera estasi data dal guardare i vari feticci parti della propria collezione.
Come abbiamo già detto però, una preferenza per un qualcosa di inusuale non implica necessariamente la presenza di feticismo, che può esistere in una certa gradualità:
ad un primo livello è presente una leggera preferenza per certi tipi di partner, stimoli o attività sessuali, tuttavia non risulta appropriato l’utilizzo del termine fetish;
si prosegue con una bassa intensità di feticismo, caratterizzato da una preferenza più marcata per i casi citati nel primo livello;
si continua con una moderata intensità di feticismo, dove sono necessari degli stimoli specifici per consentire l’eccitazione e la prestazione sessuale;
Il termine ultimo è dato da un alto livello di feticismo, in quanto gli stimoli specifici prendono il posto del partner.
La cultura Fetish
Considerato fino a qualche tempo fa una perversione malsana, immorale e quindi da condannare, negli ultimi anni il feticismo non solo sta entrando nelle abitudini sessuali diffuse, diventando una pratica insolita ma accettata da una moltitudine di persone e quindi non più demonizzata, ma estende la propria influenza nella moda e nell’arte.
Esistono riviste specializzate, blog, forum e siti internet per bdsm permettono di mettere in contatto gli appassionati; e appositi locali organizzano spesso degli eventi a tema a cui partecipare o assistere.
La stessa frequentazione di sexy shop ormai non è più un tabù per il sesso femminile, al punto che si stanno diffondendo anche in Italia catene di negozi pensati appositamente per le donne.
Quando il feticismo diventa patologico
Il feticismo può essere una pratica divertente che occasionalmente può intrigare e stimolare una coppia, può essere anche un pensiero di puro piacere senza che diventi ossessivo, è patologico quando invade l’intero mondo esistenziale della persona che non riesce a condurre una vita normale se non attraverso determinate pratiche o circondandosi di oggetti feticistici.
È patologico quando la persona non riesce ad avere dei rapporti sessuali normali senza toccare o farsi toccare dal suo oggetto del desiderio, in tal senso non si vive una serena sessualità ma essa è limitata da un pensiero opprimente che non può essere controllato. Il pensiero ossessivo e patologico del feticismo è più diffuso negli uomini, anche se negli ultimi anni la maggiore libertà sessuale ha permesso anche alle donne di liberare la loro fantasia erotica in qualunque direzione.
Il feticismo è spesso legato ad un’esperienza vissuta nell’infanzia, che ha creato una frustrazione non superata, ma compensata attraverso un oggetto simbolico, nella mente del soggetto col tempo è rimasta l’associazione tra un oggetto in questione ed una forte emotività, probabilmente associata ad una forte sensazione adrenalinica che è stata scambiata per eccitazione.
Il desiderio dell’eccitazione col ricordo simbolico è rimasto ed è diventato lo strumento per auto-gratificarsi e procurarsi piacere. Può anche derivare da una profonda timidezza che porta il ragazzo o la ragazza ad avvicinarsi idealmente all’altro sesso, rimanendo distante nel senso di non avere contatti o di averne senza una profonda intimità affettiva, che ripetendosi nel tempo si trasforma in automatismo.
Inoltre per originare una patologia le fantasie, gli impulsi sessuali o i comportamenti devono causare disagio significativo o compromettere il funzionamento sociale, professionale e personale, in pratica deve compromettere in maniera significativa il vissuto relazionale ed affettivo.