Il Galateo del servitore non è una mera esposizione di precetti, ma nasce dal rispetto profondo per la Signora, e anche dal rispetto per voi stessi. Purtroppo su facebook ed in altri social, c’è molta maleducazione, e l’anonimato non è affatto una scusante, la maleducazione è personale ed è l’effetto evidente della mancanza di rispetto e di considerazione verso gli altri.
Portali di incontri, svariati siti per bdsm: tutto questo sembra agevolare chi ancora sopporta con imbarazzo esigenze sessuali dalle tonalità nuove, desideri spinti o emozioni mai provate. Tuttavia il fatto positivo è che la buona educazione può essere appresa proprio come la mala educazione, anche se ovviamente occorre un po’ di sforzo.
La Donna? Una Signora.
Quindi va trattata come tale!
Bisogna sempre leggere i tratti essenziale del profilo (se disponibile) per vedere se ha caratteristiche particolari, ad esempio se ha evidenziato che non vuole sesso.
E’ inutile che ci provate, la infastidite e rischiate di essere bloccati prima ancora di iniziare.
Non si può assolutamente iniziare un rapporto dandole del tu, ma sempre del Lei.
Non si possono spedire a meno che non sia richiesto espressemente dalla Signora, foto di nudità, come qualche idiota mi ha mandato, che ovviamente è stato regolamente espulso e segnalato a facebook.
Ci sono Mistresses prodomme che lo fanno per lavoro, o per arrotondare, ma quello è femdom ad uso e consumo di pseudo servitori, o di servitori occasionali.
Chi invece vuole costruire un rapporto con una Signora che considera la propria padrona, deve procedere in altro modo.
La Signora accetta o rifiuta
Siete voi servitori che avete bisogno della Padrona, siete voi che vi offrite, offrite i vostri servigi, che avete bisogno di attrarre l’attenzione della Signora non viceversa, almeno in un primo momento.
Chi si propone come totale nullità, come zerbino, come schiavo disposto a fare di tutto, in realtà spesso si comporta proprio da nullità, da incapace, quindi prima di contattare una Donna, una Signora a cui vorrà proporre i propri servigi, porsi una domanda cruciale:
Cosa devo donare a una mistress?
Non scambiate l’umiltà con l’auto umiliazione, sono due cose nettamente differenti, anche se oggi giorno vengono confuse, perché non si va ad indagare l’etimologia delle parole.
Umiltà: virtù per la quale l’uomo riconosce i propri limiti, rifuggendo da ogni forma d’orgoglio, di superbia, di emulazione o sopraffazione.
Umiliazione: riconoscimento di un errore o difetto, che comporta uno stato più o meno penoso di vergogna o di contrizione.
Si definisce umiliazione l’emozione che si prova quando il nostro valore viene sminuito davanti ad altri.
Potreste sentirvi a disagio quando fate un errore o non sapete la risposta ad una domanda, ma finché non c’è nessun testimone, non succede niente di grave.
Di solito serve che ci sia qualcuno a testimoniare il supposto errore per sentirsi umiliati.
Quindi chi si svilisce da solo ancora prima di commettere un errore o mettere in evidenza un difetto, in realtà non fa che commettere l’errore più grande, e spesso cerca la scusa per comportarsi male a priori.
Altre volte, per contrasto, la persona che si autoumilia in realtà è molto arrogante, e nel momento in cui il compagno di giochi se ne rende conto, farà apparire la sua vera natura insultandovi.
Un’aspirante schiavo che vi dice non valgo niente, spesso ha ragione, ma non per il significato che lui attribuisce alla frase, ma perché vuole comportarsi male, non vuole impegnarsi, insulta se stesso ma anche la vostra dignità.
Amare se stessi per amare gli altri
Nella realtà offriamo sempre noi stessi verso la famiglia, verso un datore di lavoro, verso una comunità, ed in particolar modo verso una Signora che desideriamo servire quindi prima di tutto, domandatevi se intendete offrire la versione peggiore di voi stessi, o quella migliore.
Intendete offrire solo vostre fantasie masturbatorie, o intendete offrire dei servizi veri e propri, qualche capacità che avete sviluppato o state sviluppando, dal pulire la casa allo stirare, dal fare lavoro di ufficio (segreteria per esempio) o traduzione da una lingua all’altra, esperti di computer piuttosto che attitudini artistiche da mettere al servizio della Signora.
Ogni sito dedicato al bdsm è fonte di suggerimenti e consigli per particolari “variazioni sul tema”.
Servire: una missione
Mettersi al servizio di una Signora, nella Ginarchia è in parte come fare volontariato. Chi fa volontariato si pone l’obbiettivo di fare qualcosa di utile. Ma fare servizio per una Signora è molto di più del volontariato a cui siete abituati, implica la consapevolezza allo stesso tempo di appartenere a Lei, di essere a sua disposizione, di curare voi stessi per servire meglio lei, di migliorarvi costantemente per offrire sempre la bella copia di voi stessi non la brutta copia.
Il vero schiavo a cui è sufficiente essere tale
Aspirante schiavo o servitore, sei tu che cerchi una Padrona non il contrario di norma, tu cerchi una donna autorevole e autoritaria.
La Pardrona non è tua mamma che è più o meno sempre a tua disposizione, è una Donna indipendente che ha già una sua vita, e che talvolta concede del tempo per istruire delle persone, che le guida affinché queste la assecondino e le servono per soddisfare alcune esigenze.
Le determinate richieste di una mistress sono dettate dalla sua capacità di riconoscere, in modo svelto ed immediato, i desideri del suo schiavo.
Pur essendo un rapporto di sottomissione, è quanto di più scambievole esista sul mercato degli azzardi sessuali: l’umiliazione, la sottomissione o la semplice volontà di essere trattati in un determinato modo, derivano da esigenze comuni che s’incontrano.
Quali: il desiderio di comando e quello di obbedienza.
In rapporti dove le componenti psicologiche si intrecciano in modi particolari, è un buon presupposto avere le idee ben chiare, capendo fin dove ci si può spingere o quando sia meglio fermarsi e optare per soluzioni che aggradino entrambi i partecipanti.
Quindi, contro quanto si dice comunemente, l’atteggiamento sadomaso, si basa sul superamento di un’ottica di umiliazione fine a se stessa, facendo cambiare la prospettiva di un atteggiamento che coinvolga e faccia godere a senso unico.
Lo slave gode nello strisciare ai piedi della propria padrona; quest’ultima proverà un livello di godimento pari nel piegare il compagno al proprio volere.